I miei sentieri

Non si sa veramente quale colore sia l'azzurro, finché non si è visto questo cielo. 

La mente non sa figurarsi davvero il colore verde, finché non si sono viste queste montagne e questi prati.

Non si è mai percepita appieno la libertà, finché non si ha avuto la sensazione di poter accarezzare i profili delle montagne con la mano e finché lo spazio fisico intorno non ha avuto come confini le nuvole.

Non ci si è mai sentiti intimamente parte dell'universo, finché l'occhio non si è posato su una creatura microscopica, seminascosta tra i fili d'erba, trovandola immensamente speciale.

Come descrivere i miei sentieri?

Gli orizzonti sono di così ampio respiro che non si possono catturare con lo sguardo ed i colori così carichi e vividi da irrompere nel cuore, che in un attimo è ricolmo di gioia e d'infinito e, per un attimo, sembra non abbia più bisogno di niente.

A volte, ci abituiamo a convivere con un cuore riarso, intorpidito, che nulla chiede e nulla si aspetta. 

Se imparassimo a nutrirlo di bellezza, invece, ci sorprenderemmo degli slanci di cui è ancora capace.

A biêntot!

(Come promesso, dedico questi scatti alla cara Ely, sperando di lenire la sua nostalgia per questi luoghi)